Attorno alle sue donne dal rosa psichedelico si sviluppano fondali che sembrano geografie desertiche, scarnificazioni materiche che ci riportano ai liquidi corporei, ai gesti del sesso, al mostrarsi in maniera definitiva. (...) una costante tensione al grande formato, trovando negli ingrandimenti il giusto cortocircuito tra realtà didascalica e percorso interiore. La superficie aperta alza il piano concettuale del progetto ed evita la crudezza di un realismo che qui non servirebbe. Tutto è fisicità dilagante eppure l’opera diviene sempre più mentale ed astratta. Entra così tanto nella materia fisica da ribaltarne il senso e la sensualità. Quadri e corpi senza timidezze. Veri. Potenti. Catartici.

 

Gianluca Marziani

da "CALMA, NON BISOGNA MICA INCAZZARSI"